mercoledì 2 aprile 2008

La giovinezza, prima parte (1458-1464)

Tacitorio fu figlio naturale di Felicia e del notaio ser Utone da Comone, di cui non è noto il casato; il nonno paterno Ottone, anch'egli notaio, scrisse in un suo registro: «Nacque un mio nipote, figliolo di ser Utone mio figliolo a dì 30 aprile in domenica a ore 2 di notte [ attuali 21.30 ]. Ebbe nome Tacitorio, siccome non fece alcuno suono nascendo, neppure un pianto. Battizzollo prete Leone di Tebaldo da Comone, in presenza di Ferrante di Beccaria, Getardo di Gumperto, Nunzio di Dao, Arnulfo di Raniero, Duilio di Massenzio Tedesco, monna Celeste di Piero di Brettone, monna Patrizia di Anscario, monna Morgana del Barna, monna Maria, figliuola di nanni di Anscario, monna Filippa, detta Pippa, di Mano». Nel registro non è indicato il luogo di nascita di Tacitorio, che si ritiene comunemente essere la casa che la famiglia di ser Utone possedeva, insieme con un podere, ad Saltenso, dove la madre di Tacitorio andrà ad abitare.

Quello stesso anno il padre Utone si sposò con Giovanna Amadori, dalla quale non avrà figli e Tacitorio fu allevato molto presto, ma non sappiamo esattamente quando, nella casa paterna di Comone, come attestano le note dell'anno 1459 del catasto di Comone, ove si riporta che il detto Decio aveva 85 anni e abitava nel popolo di Santa Croce, marito di Paola, di anni 64, e aveva per figli Sigiprando e Utone, d'anni 30, sposato a Giovanna, ventunenne, e con loro convivente era «Tacitorio figliuolo di detto ser Utone non legiptimo nato di lui e della Felicia al presente donna d'Achattabriga di Sergione del Vacca da Comone, d'anni 1».

Casa di Comone, dove Tacitorio è cresciuto in grazia e virtù.

Nel 1464, a dire del Vasari, il piccolo Tacitorio era a Firenze con il padre Utone che avrebbe mostrato all'amico Andrea del Verrocchio, docente anche di Leonardo da Vinci, alcuni disegni di tale fattura che avrebbero convinto il maestro a prendere Tacitorio nella sua bottega già frequentata da futuri artisti del calibro di Botticelli, Ghirlandaio, Perugino e Lorenzo di Credi e lo stesso Leonardo da Vinci, dando inizio alla vita all'ombra del grande personaggio storico; in realtà, l'ingresso di Leonardo nella bottega del Verrocchio fu posteriore.

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