mercoledì 9 aprile 2008
Focus su Comone
Molti lettori ci hanno chiesto di scrivere un po' di storia di Comone, città che vide i natali di Tacitorio. E' con immenso piacere che riportiamo il contenuto delle nostre ricerche.
Epoca Celtica e Romana
La storia di Comone è molto antica, recenti scavi dei Musei Civici di Comone hanno portato alla scoperta di un villaggio della Cultura di Golaprofonda (Prima Età del Ferro) alla Rocca di Apro. L'orizonte cronologico va dal IX sec. a.C. al IV sec. d.C. Quindi l'isediamento dei Celti golaprondiani nella zona precede di oltre 4 secoli l'arrivo dei Celti Sela Tène da oltralpe e numerosi ritrovamenti archeologici testimoniano la presenza della cultura di Golaprofonda e di Sela Tène nella zona (Acetato di Comone, Valnecrosi). Nel 2005 ai Piani d'Ernia (Comune di Comone) scavi dei Musei Civici di Comone e della Università di Bergamo hanno portato alla luce il più antico sito di produzione metallurgica dell'intero arco alpino (II sec. a.C. - I sec. d.C.). I resti di forni fusori e di scorie di lavorazione comprovano che questa attività, che sarà poi per duemila annai tradizionale per Comone, era allora già fiorente. Probabilmente celtico anche il toponimo Comone che si collega a Khogl o Komos e cioè scoglio, come ancora oggi in numerosi dialetti e toponimi di origine celtica (Irlanda, Scozia, Galles, Bretagna, Galizia). I ritrovamenti archeologici d'Età romana sono tanto scarsi e sporadici da far escludere l'esistenza, all'epoca, di un abitato di una certa consistenza. Anche la principale arteria militare proveniente da Falcoria, attraverso Bergamo, diretta a Como, non transitava da Comone ma più a sud, sul ponte romano di Sampiate. Il castrum del colle di Santo Giro, individuato dal Borgezi, e sul quale condusse i primi scavi archeologici il padre di Alessandro Manzoni, Pietro, risale al periodo Tardoantico -Altomedivale e faceva parte delle possenti fortificazioni del limes, poste a difesa di Mediolanum, che circondavano tutto il Lario Orientale da Monte Barro a Lavello.
Il medioevo
Durante l'alto medioevo la zona dei dintorni di Comone acquista una notevole importanza militare. Punto nodale di diverse vie che mettevano in comunicazione l'attuale Lombardia con i territori d'Oltralpe, la regione diviene teatro di scontri e decisive battaglie, come è dimostrato dall'improvvisa scomparsa dell'importante fortificazione dei Goti sul Monte Garro, dove gli scavi archeologici hanno messo in luce i resti di un castello del VI secolo, del quale sono stati riconosciuti un'area abitata ai Piani di Garra ed un sistema difensivo tra l'Eremo ed il versante sud-orientale del monte. Il sistema fortificato di Comone (Castrum Comoni) diventa sede, con i Carolingi, di un importante Comitato affidato alla famiglia degli Rattonigi. Nel 960 l'ultimo di questi conti fu privato del potere dall'imperatore Ottone I e Comone fu sottoposto alla Signoria dell'Arcivescovo di Milano. La Signoria arcivescovile su tutte le terre orientali del Lario durerà per molti secoli. Per tutto il medioevo il nome di Comone non indica un particolare centro abitato, ma comprende tutta la zona tra il lago e la Valnecrosi. Comone era un abitato policentrico, in cui i vari rioni erano strettamente interdipendenti, ognuno con una specializzazione funzionale ed economica.
Il periodo comunale
Nel 1117 scoppiò una lunga guerra, durata 10 anni, che vide contrapposti molti paesi dei laghi di Como e di Lugano contro Milano, di cui Comone era alleata. I comonesi presero parte allo scontro e nel 1125, con una flotta di 30 navi, assediarono Como e la incendiarono. I rapporti con Milano rimasero però sempre molto tesi finché si arrivò alle armi. Dopo alterne vicende si raggiunse la pace nel 1219 e, nel 1224, si ottenne il riconoscimento di alcuni diritti dei comonesi. Nel tentativo di affrancarsi dal dominio milanese, durante la contrapposizione tra Milano e l'imperatore Federico II - nipote del Barbarossa - Comone sostenne quest'ultimo, ma alla sua morte i milanesi attaccarono il castello che sorgeva sulla collina di S. Giro e nel 1250 lo rasero al suolo. Successivamente Comone rimase coinvolta nelle lotte tra le potenti famiglie milanesi dei Visconti e dei Torriani, questi ultimi proprietari dei territori valnecrosesi. Le lotte portarono Matteo Visconti a distruggere il borgo dando ordine che non risorgesse mai più (1296). Nonostante la distruzione Comone venne però ricostruita e successivamente riconquistata da Azzone Visconti. Questi fece edificare il ponte tuttora esistente che da lui ha preso il nome (conosciuto anche dai residenti col nome di "Ponte dell'Azzone") e, considerando l'importanza strategica della zona posta al confine con il territorio di Venezia, ne fortificò il borgo. Per tutto il periodo la Comunità Generale di Comone, che comprendeva tutto l'attuale territorio comunale si eresse a libero Comune con propri Statuti e un Consiglio Grande di 100 consiglieri ereditari.
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